Punta Osvaldo Esposito – Via Calegari/Farina

Schede primarie

Punta Osvaldo Esposito – Via Calegari/Farina

la parete
Difficoltà: 
V-
Sviluppo: 
285m
Gruppo Montuoso: 
Alpi Orobie
Località di Partenza: 
Carona
Quota di Partenza: 
1200m
Quota di attacco: 
1900m
Punti di appoggio: 
Abitato di Pagliari
Quota di vetta: 
2170
Avvicinamento: 
2h
Tempo di salita: 
2:30h
Tempo di discesa: 
3:30h
Esposizione: 
Nord/Nord-Est
Tipo di roccia: 
Gneiss
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
10/07/2021
Attrezzatura e materiale: 

Spit solo alle soste, in via qualche chiodo. NDA, due mezze da 60m e friends medi (utili anche i BD 3 e 4).

Descrizione avvicinamento: 

Una volta giunti al paese di Carona, seguire le indicazioni per i rifugi Longo e Calvi. Seguire la strada fino a un netto tornante che sale a sinistra. Qui parcheggiare negli appositi spazi (a pagamento, 2 euro al giorno - il ticket è acquistabile nei bar di Carona).

Imboccare a piedi la strada chiusa al traffico che si stacca dal tornante (indicazioni per i rifugi Calvi e Longo) raggiungendo in breve la frazione di Pagliari. Proseguire lungo il sentiero n. 210 (evitando il sentiero estivo che si stacca scendendo sulla destra) fino a raggiungere una conca dove si trova il Lago del Prato. Qui continuare lungo il sentiero n. 210 (Indicazioni  per il rifugio Calvi) fino ad incontrare il bivio per il sentiero estivo (n. 213) che, scendendo verso destra, riporta a Carona. Imboccarlo perdendo quota sino a raggiungere un piccolo laghetto formato da una presa idraulica. Attraversarla e continuare sul sentiero per pochi metri fino ad incontrare, sulla sinistra, un ometto: qui abbandonare il sentiero e salire lungo la pietraia seguendo gli ometti (attenzione ai pini mughi che potrebbero nascondere le tracce). Una volta usciti dai mughi ci si trova in piena pietraia, che si risale tenendo la sinistra (ometti) fino a raggiungere la base della parete. Qui attaccata la via Fuga Diagonale. Seguendo una debole traccia che sale verso destra svalicando un piccolo risalto, ci si ritrova alla base di un diedro. Qui si trova l'attacco della Calegari/Farina. Per orientarsi è utile individuare un grosso pinnacolo posto a destra (viso a monte) dell’attacco.

 

PS. leggi il racconto della disavventura dei ripetitori.

Descrizione itinerario: 
  • 1° Tiro: Alzarsi nel canale. Al suo termine non rimontare direttamene, ma girare lo spigolo del grosso masso sulla destra e proseguire dritti fino a raggiungere una lama verticale. Superarla direttamente e poi piegare a sinistra fino alla sosta posta su una cengetta. 35m, IV+
  • 2° Tiro: Salire dritti lungo il diedro fino alla sosta. 40m, V-
  • 3° Tiro: Alzarsi sopra la sosta, poi portarsi a destra e risalire il muretto. Girare lo spigolo verso sinistra e poi percorrere la placca adagiata fino a raggiungere un camino con grossi blocchi. Risalirlo uscendo a destra raggiungendo la sosta. 25m, IV
  • 4° Tiro: Spostarsi a sinistra (attenzione alle rocce instabili) e salire sul facile canale erboso verso destra. Qui risalire le placche di sinistra salendo facilmente fino alla sommità del pilastro. 40m, III

Qui, sul versante opposto, si trova una sosta con due anelli. Effettuare una calata di 20m portandosi sul piano sottostante. Qui attrezzare una sosta su spuntone.

  • 5° Tiro: Percorrere la facile crestina raggiungendo la parete di fronte dove si sosta accanto a un camino. 25m, II
  • 6° Tiro: Salire la placca stando sulla sinistra. Dopodiché aggirare la successiva fascia rocciosa spostandosi a sinistra e ritornando poi a destra. Qui superare una placca con piccole erosioni e sostare accanto a un tettino. 40m, V-
  • 7° Tiro: Salire obliquando a destra e poi salire per facili rocce raggiungendo un diedro/canale aperto sulla sinistra. Seguirlo fino al suo termine e, raggiunta una nicchia, si supera un muretto verticale sulla sinistra raggiungendo un piccolo pianoro dove si sosta. 30m, IV
  • 8° Tiro: Raggiungere la base dell'evidente diedro superando alcuni detriti. Salirlo fino al suo termine e continuare per facili rocce fino all'inizio della cresta, dove si attrezza una sosta su spuntone. 50m, IV+
Discesa: 

Percorrere lungamente in conserva la cresta transitando dalla sommità della Punta Esposito (grosso ometto) fino a raggiungere un evidente intaglio dove si trova una sosta attrezzata (2 fix con anello + cordone). Qui effettuare una calata in corda doppia di 60m verso sinistra, in direzione del lago di Zelt, raggiungendo la pietraia sottostante. Qui scendere in direzione del laghetto e, poco prima di raggiungerlo, imboccare un comodo sentiero che riporta alla presa idraulica incontrata durante l'avvicinamento. 

Sconsigliamo di tentare di ritornare all’attacco, in quanto la riteniamo un’opzione inutilmente faticosa e scomoda.

Primi salitori: 
Santino Calegari, Nino Poloni, Andrea Farina e Pietro Consonni
Ripetizione di: 
Laura Cavasin e Giuseppe Bonfanti
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.