Terza torre del Miller - I segreti di Naica

Schede primarie

Terza torre del Miller - I segreti di Naica

La parete sud-ovest della terza torre del Miller
Difficoltà: 
VI; RS3
Sviluppo: 
370m
Gruppo Montuoso: 
Alpi Retiche
Località di Partenza: 
Ponte del Guat
Quota di Partenza: 
1528m
Quota di attacco: 
2750m
Punti di appoggio: 
Rifugio Gnutti
Quota di vetta: 
3100m
Avvicinamento: 
3:00h
Tempo di salita: 
4:00h
Tempo di discesa: 
1:30h per le doppie
Esposizione: 
Sud-ovest
Tipo di roccia: 
Granito dell'Adamello
Periodo: 
Estate
Data ripetizione: 
15/07/2023
Attrezzatura e materiale: 

Soste a fix. Presente qualche spit su alcuni tiri. Necessari una serie di friend dai micro fino al 2 Camalot, nut e rinvii lunghi (i tiri sono molto lunghi e l'attrito si sente). Eventualmente ramponi/bacchette per superare il nevaio all'attacco.

Descrizione avvicinamento: 

Dal paese di Sonico raggiungere la località Pont del Guat. Lasciare qui l'auto e incamminarsi lungo la strada silvo-pastorale che conduce al rifugio Premassone. Da qui proseguire oltrepassando un ponte e seguendo le indicazioni per il rifugio Gnutti. Raggiunto lo Gnutti seguire le indicazioni per il passo Adamello imboccando il sentiero Terzulli: arrivati a un bivio con un cumulo di sassi si abbandona il sentiero asfaltato per prendere una traccia che sale a sinistra su pendio erboso. Si attraversa una zona acquitrinosa chiamata "Pantano del Miller", si risale per tornanti un pendio fino ad arrivare a una conca di erba e sassi. Qui abbandonare il sentiero puntando a una costola erbosa sulla destra che bisogna risalire senza traccia visibile (presente qualche piccolo ometto), fino a raggiungerne la sommità dove sono presenti degli evidenti ometti a forma di lancia. Seguirli aggirando il cumulo detritico, fino ad arrivare alla base della parete (presenza di neve fino a stagione inoltrata). All'attacco sono presenti uno spit e una targhetta metallica col nome della via. Lo si individua su un terrazzino sotto la linea di una serie di fessure ricurve.

Al momento della nostra ripetizione il nevaio arrivava fino a qualche metro sotto al terrazzino dell'attacco. Siamo riusciti a raggiungere uno spit della via "I racconti del Remulo" (qualche metro a destra di Naica) e da qui, in sicurezza, fino al nostro attacco.

Descrizione itinerario: 

1° tiro: Salire lungo una fessura/diedro fino al suo termine dove si rimonta uno spigoletto spostandosi verso destra raggiungendo un terrazzino. Qui proseguire dritti per placca e poi obliquando verso sinistra per fessurine fino alla sosta. VI, 55m;

2° tiro: Salire sulla destra per facili rocce, poi superare un tratto in placca fino a uno spit da cui si obliqua verso sinistra raggiungendo uno splendio diedro fessurato che si risale fino al suo termine. Rimontare un piccolo bombè e proseguire in placca fino a un tettino dove si trova la sosta. VI, 55m;

3° tiro: Salire dritti per placca. All'ultimo spit visibile obliquare verso sinistra aggirando un tetto e raggiungendo una grande cengia ove si sosta. V, 55m;  

4° tiro: Salire dritti seguendo una fessurina fino a un tettino. Superarlo nel suo punto debole sulla sinistra e proseguire ancora per placca e fessura fino alla sosta su un terrazzino. IV+, 45m;

5° tiro: Alzarsi dalla sosta obliquando per fessure verso destra. Continuare a obliquare superando una placca e raggiungendo un diedro fessurato che si risale fino alla sosta. V+, 45m;

6° tiro: Traversare verso destra con passi delicati in placca fino a raggiungere una fessura verticale. Qui alzarsi verso l'alto raggiungendo poi la parte finale di un diedro posto sulla destra (chiodo) oltre il quale si sosta. V+, 45m;

7° tiro: Obliquare verso sinistra fino a raggiungere un tetto che si supera con passo atletico sulla destra. Dopodichè si risale facilmente un diedro fessurato fino al suo termine, da cui si esce rimontando sulla sinistra. Da qui ancora dritti brevemente per placca fino alla sosta. V+, 45m;

8° tiro: Affrontare il diedro fessurato raggiungendo il terrazzino di sosta. V+, 10m;

Discesa: 

In doppia lungo la via di salita.

Primi salitori: 
Gianni Tomasoni e Romolo Ferrari
Ripetizione di: 
Laura Cavasin e Stefano Galliani
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.