
Avevamo un po’ di motivi per radunarci: L’inaugurazione del rifugio Longoni, i 50 anni della scuola, e un momento speciale per ricordare Giulia. Il Direttivo ha pensato: “Facciamoli tutti insieme, così ci togliamo il pensiero.” E noi, masochisti entusiasti, abbiamo detto subito di sì.
La sveglia, decisa da Beppe, è brutale. Gigi era ovviamente in ritardo, soprattutto per protesta; ma non è una novità Dopo un rapido viaggio, e un deposito corde fuori da un garage che forse era il nostro, arriviamo finalmente al parcheggio. Beppe, carico come una molla, parte con passo da gara, e come sempre c’è un qualche giovane stolto che pensa di poter stare in zona DRS… Quindi a quota circa 2000mt s.l.m abbiamo rinvenuto un giovane alpinista tumefatto sul pascolo verdeggiante Tutti, col nostro ritmo (dal trotterellare scattante al trascinarsi filosofico), raggiungiamo il rifugio Longoni. Anche Don Paolino, con la forza della fede e delle nuove scarpe Decathlon.
È quasi ora della messa. Don Paolino suona la campana per riportare noi alpinisti scalmanati all’ordine, dopo il tipico momento goliardico Il Don cita umiltà, Sant’Agostino e (tante, tante volte) SANTA VALERIA, e si conferma Seregnese DOC con orgoglio. E per non essere da meno, l’ Assessssssore ci regala una riflessione sull’umiltà civile (che noi comunque non abbiamo compreso appieno, ma tant’è…) Noi annuiamo, cercando di capire se fosse ironico. Spoiler: non lo era. Chiudiamo con canti dolciamari e per un momento ci domandiamo come faccia Erminio, che ha seguito tutta la funzione in piedi, al sole e senza cappello. Un martire contemporaneo (e vagamente arrossato) Tutto molto bello, ma il momento che ci ha toccato più di ogni altro è stato il ricordo di Giulia. Il suo sorriso resta con noi, e vedere sua mamma, Flora, salire fino al rifugio e godere di quella giornata perfetta… beh, non ha prezzo
È poi tempo di addii perché il pullman parte alle 16 e si sa, la coda non la vuol fare nessuno!Rimaniamo quindi in 30 stoici alpinisti che, noncuranti del menu serale poco “local”, cercano di godersi il paesaggio e di scegliere il letto più in basso possibile per non utilizzare quella scala a pioli barcollante… Ma prima della cena, spazio all’organizzazione! Vengono formate le cordate, con rigorosa consultazione e ponderazione degna di un governo tecnico. A seguire, una preziosa lezione su come legarsi in cordata, tra un imbrago agganciato al contrario e un moschettone "estetico", ce l’abbiamo fatta: siamo pronti (più o meno) per affrontare l’uscita.
Cena e si va a letto presto, anzi, prestissimo perché la mattina dopo la sveglia era ad un’orario ancora più impietoso. Alle 3 suona la sveglia, e alle 3:01 il Barone si stava già catapultando giù dal terzo piano del letto a castello disseminando i suoi averi per tutto il pavimento della camerata e lanciando il sacco lenzuolo a mo di fantasma giù per la scala… per poi precipitarsi verso il bagno alle 3:10 con lo zaino già pronto e in mano (vi comunichiamo anche che Jack e Ciccio sono partiti più leggeri di qualche kg: sarà forse questo il segreto della loro performance?? Quanto a Beppe invece, ha preferito le verdi brughiere che la Valmalenco offriva) Lauta colazione e the solubile dal gusto scatologico, e vvvvia alla luce delle frontali… per chi le ha ricordate.
Si parte in 30. Dopo 50 metri, siamo in 8. Classico. Gigi trova il ritmo “giusto per tutti” (cioè: quello che non fa svenire nessuno), e ci si divide naturalmente in tre gruppi:
Quelli che vanno
Quelli che arrancano
Quelli che meditano una scusa per tornare indietro (ma il Mistro, sentendosi in una delle sue imprese di gioventù, non ha mollato un c***o e li ha trascinati tutti almeno fino al vecchio rifugio scerscen). A orario indefinito, ben oltre le aspettative, più della metà delle cordate arriva in vetta. E con un’espressione cosciente!
Cos’altro dire…
Le crisi di fame si risolvono con i coccodrilli Haribo, e forse è meglio non bere l’acqua non potabile del rifugio
Il Barone ha guidato il convoglio presidenziale, non proprio in vetta, ma su ghiaccio si
I baffi anni 80 sono effettivamente un tratto distintivo dell’alpinista performante, ma attenzione: Beppe ne ha comunque di più
Per amore si fa tutto, anche un’uscita Alpinistica; però adesso Flavio portala al mare
Ciccio intanto, ad ogni svolta, esclama MA NOOO DOVEVI ANDAR DI LAAAA
Infine bollettino di rientro: Quelli del Caddy? Bloccati in coda. Il Mistro è stato avvistato immobile all’ombra di una pianta, in attesa dei compari o dell’illuminazione.. Qualcuno è ancora al rifugio. Qualcuno è già a casa. Altri potrebbero essere dispersi tra Svizzera, il Tremogge o Marte. In ogni caso… fate presto, la Pres vi aspetta.
Da quelly del Caddy è tutto...(Ciccio, Fra, Gigi, Jack e Milla)