
È un mercoledì qualsiasi, ore 7.51, 9 minuti prima della sveglia, arriva un PDF.
Mittente: Beppe CAI Seregno.
Una rapida lettura e i giochi sono fatti: domenica si andrà a fare un bel canale stretto e buio.
È da un paio di mesi che il buon Nic mi ha introdotto al mondo del ghiaccio, ma un canale a nord così non l'ho mai fatto.
La cacchina nelle mutande inizia inevitabilmente a formarsi, e le mie fasi REM pre sveglia, di solito popolate da scenari distopici e simpatici dinosauri che mangiano Tesla, sono ora gremite di valanghe, ghiaccio marcio e storie alla Mark Twight in Himalaya.
Fortunatamente, dopo un paio di giorni la mia catastrofica fantasia si esaurisce e sento una genuina voglia di avventura.
Beppe sa già che non saremo soli, dunque fissiamo il ritrovo alle 3.30. Mi sento invecchiato per un momento, ma poi ricordo che è per un'ottima causa.
La notte in Piazza Mercato a Verano Brianza, non è la più tranquilla. Ecco infatti che quattro ragazzi, forse intimoriti dalla ipnotizzante scacchiera catarifrangente del Vito, iniziano uno strano rito intimidatorio a bordo di una Lancia nera, girando in tondo alla piazza ululando e inveendo contro di noi.
Sono le 3, e dopo questi incontri con la fauna locale è giunta l'ora della colazione: nella dispensa c'è un buon tonno e fagioli, 5 fette di pane con burro di arachidi e una tanica di acqua per diluire il composto cementizio che si è formato in bocca.
Puntualissimo ecco il Beppe, bello carico alla guida della Yaris. In neanche due ore siamo al parcheggio, e riusciamo a partire giusto in tempo prima che un'orda di macchine ci raggiunga.
Dopo aver divorato i 1000 m di avvicinamento, Beppe ammette di non essere in gran forma. Nel mio bagno di sudore non riesco neanche a commentare.
Eccoci nel vallone di ingresso e con in mano una foto in A4 in risoluzione Pacman 1980 proviamo a capire dove attaccare.
Tiriamo i dadi e imbocchiamo il canale più simile al pixel centrale della foto.
Sembra essere quello giusto e Beppe entra in modalità rasaghiaccio Zamboni sulla prima parte più impegnativa.
I 3 tiri della relazione diventano un'unica lunga ipnotica conserva in un budello di ghiaccio stretto e buio come si preannunciava.
Vista la strettezza della situazione, capisco in fretta che guardare in alto non è l'idea migliore e come di incanto mi trasformo in una goffa tartaruga con picozze e ramponi. Che spettacolo!
Beppe mi cede il comando sulla parte più soft del canale e senza intoppi arriviamo a scavallare sulla cornice finale.
Ci aspetta una goduriosa cresta panoramica fino alla cima e la tensione si scioglie in un ghigno di felicità che non andrà via fino al timbro di ingresso del lunedì a Gotham City.
Planiamo a valle rischiando qualche legamento e, belli contenti, ci dedichiamo al vino e alla goliardia.
La giornata conta ormai 13 ore, la campanella suona ed Emma viene a prendermi come all' uscita da scuola. In mezz'ora in compagnia di Beppe raggiunge il C1 di italiano e cittadinanza onoraria.
A fine giornata, stanco e mangiando un buon kebab, penso solo alla fortuna di poter scegliere di svegliarsi alle 3 per andare a faticare.
Che gratitudine! Alla prossima.
Il mangia tigelle (Mike).