Punta Cusidore - Passavamo sulla terra leggeri

Schede primarie

Punta Cusidore - Passavamo sulla terra leggeri

Difficoltà: 
6b+, 6a obb; S1+
Sviluppo: 
290m+ 300m di spigolo
Gruppo Montuoso: 
Supramonte
Località di Partenza: 
Oliena; (NU)
Quota di Partenza: 
340m
Quota di attacco: 
700m
Quota di vetta: 
1138m
Avvicinamento: 
50'
Tempo di salita: 
7h
Tempo di discesa: 
2h circa
Esposizione: 
Nord / Nord Ovest
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Mezze Stagioni, l'estete rimane all'ombra fino alle 14
Data ripetizione: 
19/04/2025
Attrezzatura e materiale: 

Per la via bastano una dozzina di rinvii ma per proseguire sulla via dello spigolo serve una serie completa di friends.

Descrizione avvicinamento: 

Lungo la SP46 che da Oliena porta verso Dorgali, nei pressi di una curva (40.283152, 9.431836) verso sinistra a circa 2km dall'abitato di Oliena si prende una strada cementata che si addentra in alcune case, al primissimo bivio si prosegue dritti mentre al secondo bivio si prende la sterrata sulla destra che sale abbastanza ripida, proseguire in salita e poi deviare a sinistra, ad un successivo bivio tenere sempre la sinistra (40.279120, 9.438294), al successivo bivio ignorare la strada che scende e al bivio successivo prendere in salita fino ad uscire in cima ad una radura erbosa (tagliafuoco) e raggiungere il Settile 'e Mannarosa (40.273808, 9.445983), qui proseguire in piano fino ad una valletta ghiaiosa dove si parcheggia (40.273252, 9.447812), la sterrata non è sempre ottima ma si può tranquillamente percorrere senza auto 4x4 ma non troppo basse.

Da qui proseguire a piedi lungo l'ampio sentiero in piano fino alla palestra di roccia, un grosso masso nel bosco, qui, seguendo le indicazioni, prendere il sentiero che sale ripido nel bosco, ad un successivo incrocio ("Ishala e' Sovrana"), seguire sempre in salita per Interiscalas e Cuile Orgoi, continuare a salire fino ad uscire sul ghiaione e quando il sentiero ritorna a destra individuare l'attacco in uncolatoio trra la "via dell'amicizia" e la "via dello Spigolo". Spit visibili con colate bianche sotto e una scritta posta circa 4 metri sotto il primo spit.

Descrizione itinerario: 
  • 1° tiro: salire per fessura, terzo spit molto a destra, salire sempre per fessure e muretti fino a sostare su spit e ginepro. 6a+; 40m.
  • 2° tiro: superare il muretto sopra la sosta e proseguire poi per rampe più facili fino a sostare su pulpito a destra di una pianta. 6a; 25m.
  • 3° tiro: superare un muretto sopra la sosta, proseguire per terreno più semplice tendendo leggermente a sinistra fino a superare un grosso masso e proseguire per interessante placca fino in sosta. 5c; 50m.
  • 4° tiro: uscire con passo ostico dalla sosta e raggiungere un bel muro a lamette e buchi, uscire in placca e raggiungere la sosta sotto il muro successivo. 6b; 25m.
  • 5° tiro: vincere il bel muro sopra la sosta e proseguire per terreno più semplice tra alberi. 6a+; 40m.
  • 6° tiro: proseguire per placche e risalti fino alla sosta successiva sotto un muro con rigole. 5c; 40m.
  • 7° tiro: salire il muro a rigole, proseguire per placca e poi vincere un bel diedro uscendo alla sosta sotto un bombamento. 6a+; 30m.
  • 8°tiro: salire la fessura rovescia sopra la sosta fino ad entrare in un diedro, dopo pochi metri si abbandona traversando in placca a sinistra a prendere un'altra fessura rovescia che porta ad un altro diedrino che porta al terrazzo di sosta sulla sinistra. 6b+; 40m.

Da qui è possibile scendere in doppia ma alcune relazioni le sconsigliano, noi abbiamo proseguito per la via dello spigolo, tenete conto di salire almeno altri 8/9 tiri.

Via dello Spigolo

  • 9° tiro: rimontare il muretto sopra la sosta e sostare su clessidra poco sopra bei pressi di un terrazzo sullo spogolo (si può proseguire sul tiro successivo). V; 15m.
  • 10° tiro: proseguire per fessure sullo spigolo per poi prendere un diedro sulla destra dello spigolo (1 sosta e un nut incastrato) proseguire per esso fino alla sosta su 3 chiodi su comodo terrazzo poco dopo l'uscita del diedro. IV+; 30m.
  • 11° tiro: scendere sulla destra e prendere un camino, seguirlo tendendo a destra fino alla sosta su comodo terrazzo. IV+; 25m.
  • 12° tiro: seguire la facile ed aerea cresta con roccia a tratti dubbia fino a raggiungere una grossa pianta, qui salire subito a destra della pianta e per placche fessurate raggiungere la sosta di spit + spit senza piastrina. II poi IV+; 50m.
  • 13° tiro: proseguire per facile cresta fino alla sosta a spit. II+; 50m.
  • 14° tiro: continuare fino ad una corda fissa che aiuta a scendere nell'intaglio. IV o A0; 15m.
  • 15° tiro: salire fino a raggiungere una sosta a chiodi, qui ignorare il chiodo pochi metri sopra (via dell'amicizia) ma traversare a sinistra in massima esposizione fino a sostare su 2 chiodi lontani. V-; 25m.
  • 16° tiro: continuare ad obliquare a sinistra fino a un chiodo con fettuccia, qui noi abbiamo proseguito dritto su ostica fessura sbagliando. Secondo alcune relazioni invece, al chiodo si traversa a sinistra per poi ritornare alla sosta a spit. V-; 25m.
  • 17° tiro: dalla sosta spostarsi a sinistra e salite per diedro canale con roccia a tratti dubbia, raggiungere un terrazzo con chiodo, qui noi siamo entrati nel canale con roccia pessima, forse meglio rimanere sul pilastro a sinistra del canale raggiungendo comunque il pianoro sommitale (sosta su spuntone). IV; 55m.

Proseguire per facili roccette sino alla cima con grosso ometto.

Discesa: 

Dalla cima tornare 20m verso lo spigolo e seguire poi una serie di ometti che scendono in direzione sud. Scendere dei tratti in disarrampicata per poi deviare leggermente a sinistra seguendo sempre gli ometti, raggiunto il pascolo si prende nettamente a destra in direzione del passo dove si incontra un ovile e cartello con le indicazioni, qui prendere il sentiero in direzione nord che riporta alla'attacco e poi a ritroso oer il sentiero di avvicinamento fino all'auto.

 

Note:

Passavamo sulla terra Leggeri è un romanzo di Sergio Atzeni, è un racconto che mescola leggende e miti Sardi su come il suo popolo arrivò su questa aspra isola.

"Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu, come acqua che scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e felci, fino alle radici delle sughere e dei mandorli o scende scivolando sulle pietre, per i monti e i colli fino al piano, dai torrenti al fiume, a farsi lenta verso le paludi e il mare, chiamata in vapore dal sole a diventare nube dominata dai venti e pioggia benedetta".

Primi salitori: 
Giovanni Manconi e Maurizio Oviglia, autunno 2017, primavera 2018)
Ripetizione di: 
Gigi e Michele
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.