Dito Dones - Via lunga

Schede primarie

Dito Dones - Via lunga

Difficoltà: 
5c, A0
Sviluppo: 
175m
Gruppo Montuoso: 
Prealpi Lecchesi
Località di Partenza: 
Ballabio
Quota di Partenza: 
750m
Quota di attacco: 
965m
Punti di appoggio: 
Bar in Ballabio
Quota di vetta: 
1106m
Avvicinamento: 
30'
Tempo di salita: 
2h 30'
Tempo di discesa: 
45'
Esposizione: 
Sud-Est
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
tutte le stagioni evitando le giornate fredde invernali e quelle calde estive
Data ripetizione: 
12/03/2023
Attrezzatura e materiale: 

NDA. Anelli di cordino per le clessidere, eventualmente qualche friend medio.

Descrizione avvicinamento: 

Raggiungere Ballabio proseguire per i Piani Resinelli. Passata la scuola proseguire per altri 300 metri fino ad incontrare a sinistra un piccolo parcheggio. La strada svolta decisamente a sinistra superando un torrente, parcheggiare. Prendere il "Viottolo ai Lavaggioli" a piedi su questa piccola stradina quindi per il sentiero n. 62. Ad un primo bivio tenere la destra (bolli rossi e gialli) e proseguire fino a giungere ad una radura con delle baite. Ancora a destra imboccando il sentiero n. 64 che traversa al di sopra della radura. L'attacco è posto in corrispondenza di un ometto che si incontra sul sentiero.A sinistra dell'ometto, sulla placca, sono visibili i primi spit ed un fittone basso di sosta.

Descrizione itinerario: 
  • 1° tiro: salire la placca aggirando il tetto verso destra. Proseguire per semplice rampa fino ad incontrare uno strapiombo che si supera verso sinistra, raggiungere lo spigolo e salire fino alla sosta (2 spit+catena). 25 Mt., 4c, 6 spit/fittoni.
  • 2° tiro: superare un breve muretto raggiungendo una traccia di sentiero che si segue fino alla base della parete dove è posto un fittone resinato di sosta. 30 Mt., 2c, 1 fittone.
  • 3° tiro: salire la parete lungo il diedro e obliquare  a destra. Superare un muretto verticale, traversando poi a sinistra sotto un leggero strapiombo. Proseguire in verticale per grosse lame fino a raggiungere il bordo di un'ampia terrazza dove si sosta (2 spit+catena). 45 Mt., 5a, 6 spit/fittoni, 1 clessidra.
  • 4° tiro: attraversare la terrazza e rimontare un muretto che conduce al terrazzino posto alla base di un diedro giallo fessurato dove si sosta (1 spit). Sulla grande terrazza si noteranno dei cavi metallici. Seguendoli verso sinistra si raggiunge l'attacco della via del Diedro Obliquo. 25 Mt., I°, III°.
  • 5° tiro: salire il diedro fin sotto il tettino che lo chiude e traversare a sinistra sino alla sosta (2 spit+catena). 20 Mt., 5a, 5 spit.
  • 6° tiro: muretti verticali con passi strapiombanti. Si parte inizialmente dritti, poi ci si sposta un po' a destra e si risale in verticale fino alla sosta (2spit+catena). 25 Mt., 5a, 6a oppure A0, 5a, 1 chiodo, 9 spit/fittoni.
  • 7° tiro: per erba e poi sentierino verso destra si perviene alla base dell'ultimo salto di roccia. Fermarsi davanti un diedro/camino con scritta blu "via lunga". Non c'è nessun ancoraggio di sosta. 30 Mt., I°.
  • 8° tiro: partire a destra dello spigolo poi spostarsi a sinistra fino alla sommità del Dito Dones dove si sosta su uno dei numersi ancoraggi presenti. 35 Mt., 8 spit/fittoni.
Discesa: 

Dalla vetta scendere sfruttando la ferrata, quindi seguire il sentiero verso destra (viso a monte) aggirando la parete del Dito Dones fino alla forcella con lo Zucco di Teral. Da qui traversare verso destra e poi scendere nel bosco ritornando all'attacco e poi alla macchina mediante il sentiero d'avvicinamento.

Primi salitori: 
Fabio Lenti, Luciano Tenderini e Marco Morganti nel 1995
Ripetizione di: 
Giuseppe Milesi e Brambilla Stefano
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.