Bagnaria, lezione pratica

Bagnaria, lezione pratica
Regione: 
Lombardia
Gruppo montuoso: 
Oltrepò
Località: 
Falesia di Guardamonte

Oggi giornata con il Centro Studi Materiali e Tecniche, uno step che ogni bocia (aka osservatore) deve superare.

La scolaresca è composta dal professor Milesi, che per l occasione ha pure guidato la sua potentissima Yaris adibita a scuolabus, Ste Galliani che evidentemente ha nostalgia dei bei tempi in cui era dall’altro lato della cattedra, Michele, tipico studente anni 90 con capelli lunghi, Maraja, con la tipica barba da pluriripetente, e la coppia Paolino/Silvia (aka Giulia) entusiasti del loro primo giorno di scuola.

La giornata inizia al bar dove io vengo aggiunto alla lista degli invitati e bevo un caffè che spero mi eviterà il blackout che il vino del matrimonio del giorno prima potrebbe causarmi.

Ci dirigiamo verso delle (a prima vista) poco invitanti pareti di arenaria , o come preferisco dire io, una spiaggia verticale. In breve ci spiegano le regole da seguire per evitare di essere colpiti dal bambino, esilarante soprannome del plinto in ghisa da 80 pesantissimi kg usato per le prove, che rappresenta il ciccione legato all’altro capo della nostra corda che dovremo trattenere durante una salita qualora egli decidesse di disarrampicare a 9.81m/s² (per i non studiati, cadere)

La prima prova è un test distruttivo, il peso viene fatto cadere da 2.7m oltre il rinvio. Il rinvio ha il moschettone lato spit appoggiato su uno spigolo che lo fa lavorare a flessione. Il moschettone si rompe opponendo la miserabile resistenza di 120kg. Inizialmente mi scende una lacrima per quel povero rinvio seminuovo, aveva una vita davanti. Poi però ripenso a tutte le volte che ho rinviato in quel modo dei chiodi per la pigrizia di non mettere un cordino… non credo che lo rifarò ancora.

Il secondo test viene fatto con la corda che appoggia su uno spigolo tagliente… come prevedibile la corda viene dilaniata e il peso arriva a terra, scavando un cratere simile a quello della meteora che estinse i dinosauri. Nel terzo test il peso viene fatto cadere da un metro su cordino in kevlar da 6mm blindatissimo… il cordino esplode, e il peso silura di nuovo a terra.

In sintesi, vietato saltellare su roba statica.

Da qui iniziano le prove di trattenuta, prima con assicurazione ventrale. Qui vediamo acrobazie di vario genere, da uno Ste Galliani, lanciato in aria tipo vietcong su mina antiuomo, ad un atterraggio di deretano di Michele in pieno stile Willie coyote, a un calcio rotante di Silvia Bruce Lee fino alle mie crocs volanti. Una ciabatta per ogni volo che ti mantiene aggrappato al suolo.

Paolino rimane in disparte in un angolo, con la sua giustificazione di esonero da educazione fisica firmata da un genitore.

Due degli allievi fanno arrivare il peso a terra... provvederò ad appendere al CAI degli avvisi di taglia con i loro volti. Sulla tabella compare invece una croce funeraria disegnata dal professor Milesi, che oltre ad indicare una mancata lettura del dinamometro invita a prestare sempre attenzione a chi impugna il secchiello in cui corre la nostra corda. Dalle prove emerge che a un maggiore scorrimento della corda nel freno corrisponde un picco di carico minore sullo strumento. Invito l'attenzione del lettore su questi dati che mostrano l’importanza di un arresto dinamico quando si scala su protezioni veloci o chiodi, ma al contempo pregherei chiunque dovesse assicurare me di non cedere nemmeno un centimetro di corda alla gravità. Da qui segue una lezione teorica, principalmente a tema protezioni fisse e chiodi. Il relatore mette in guardia sui problemi nell’uso di chiodi a espansione sul merdosio, e Michele rimane gravemente offeso da questo termine, vilmente usato per definire la sua amata roccia di casa.

La lezione è molto interessante, e vengo definitivamente conquistato dal relatore quando mostra i test effettuati su fettucce vecchie di 15 anni. Nessuna differenza di carico massimo col nuovo. Guardo i miei compagni in modo orgoglioso, finalmente non insulteranno più il mio ineccepibile materiale. Il tutto finisce con pane, salame e lambrusco, prima di salutare i presenti e salire sullo scuolabus per il ritorno.

Il mio giudizio sulla giornata è molto positivo, non solo non è stata pesante come temevo, ma è riuscita a coinvolgere e dare un idea sulle forze e le dinamiche in gioco quando la mia prima regola (non cadere) viene infranta. Sicuramente per me è un ottimo spunto per perdere cattive abitudini.. perché un conto è sentirsi dire dal secondo "oh, scemo di merda, usa i cordini quando il rinvio appoggia" e un conto è vedere dal vivo un moschettone saltare come il tappo di una Ceres.

Quindi lascio un messaggio per i futuri bocia che passeranno di qui il prossimo anno...non credete alle voci di chi dice che sarà una giornata noiosa, non sperate che vostro cugino decida di sposarsi proprio quel giorno per non partecipare, ma andateci fiduciosi che ne varrà la pena.

“E non fate arrivare il peso a terra, altrimenti il matrimonio del cugino capiterà quando mi chiederete di scalare con voi!”

MARAJA

21/04/2024
Bagnaria, lezione pratica
Bagnaria, lezione pratica