Giacomino non ripete! (o anche: il Massaggio, il Fungo, il Giallone, Caminetto Thriller)

Gruppo montuoso: 
Grignetta

In questa domenica ci sono tante storie quante sono le guglie della Grignetta, e potrei facilmente perdermi. Cominciamo dalla fine: Jack, al secolo Giacomo Locati, si sta togliendo le scarpette quando romba il primo tuono: “No, eh! Bello il Giro del Fungo, ma… Giacomino non ripete!”. Un istante dopo la grandine comincia a battere sulle pareti.

È una storia che comincia alle prime luci del mattino: corsisti e istruttori attaccano la Grignetta da ogni versante, come Ragni che si arrampicano… Alt! Lesa maestà, mi dicono. Attacchiamo la Grignetta come zecche che si aggrappano alla roccia ancora bagnata per le piogge della notte, e in un lampo divoriamo le scale della Direttissima e arriviamo ai piedi della Torre, pronti ad attaccare la via normale. 

È un ambiente magnifico: creste, buchi, clessidre e fessure, muri inamovibili e massi sospesi come per magia sopra le nostre teste. Manuel accompagna in cima me ed Edoardo, e Giacomo e Andrea ci raggiungono appena in tempo per gustare la prima meraviglia della giornata: felice come un bimbo il giorno di Natale, appeso insieme a noi a moschettoni affollatissimi (appeso con un sorriso da Stregatto che nulla racconta e tutto dice), il capo cordata di coloro che ci segueno massaggia le cosce di una sua socia.

“Contro il freddo!”, esclama.

E i palmipedon neppur!

Giusto il tempo di riprenderci dalla lisergica visione, e ci caliamo fino alla base del Fungo. I primi due tiri della via normale si fermano alle porte del traverso che conduce alla sommità della guglia: prima una fessura, poi qualche passo di danza verso destra e in un attimo - dopo qualche sbuffo e un po’ di vertigini - stiamo camminando sull’erba che cresce tra le roccette della cima.

È in questo momento che compare il Giallone, leggendario mostro meccanico che veglia da sempre sulle anime degli alpinisti: fa le fusa sul piazzale, poi brontola e si alza, grida, punta verso il tappeto di nuvole che incombe sul Canalone Angelina e ci passa così vicino che possiamo cercare la barba di Beppe tra le facce dei soccorritori. Non sentiamo più niente. Le pale frustano l’aria, gli stambecchi si precipitano a valle correndo a rotta di collo giù da prati verticali, le cordate osservano in silenzio: tutti pensano agli amici sulla montagna. 

Mentre il Giallone fa la spola tra i Resinelli e una spalla malconcia, ci caliamo nel vuoto dal culmine del Fungo e arranchiamo verso la sosta alla base della Lancia. Lungo la via degli Accademici succede di tutto: il Giallone ci assorda ancora e ancora, un capo cordata ci sorpassa (con un sorriso da Stregatto) passeggiando sul quarto grado e ingarbugliando le nostre corde con una babele di nodi degna del Cappellaio Matto. Andrea, forse spinto da un presentimento di tempesta, sacrifica al dio dei temporali il secchiello di Giacomo. Ma è tutto inutile.

Le nuvole si abbassano, il cielo si rabbuia, il vento mormora tra una torre e l’altra: la Grignetta ci battezza. Jack si sta togliendo le scarpette quando il primo tuono rotola giù dalla montagna, e un momento più tardi la grandine comincia a cadere. 

Mentre fuggiamo via imbacuccati alla bell’e meglio, nella testa ho un solo pensiero: le scale della Direttissima. Il Caminetto Pagani si è trasformato in una cascata: il metallo è scivoloso, la grandine morde le mani, i piedi scivolano, la mente si ribella. E il rumore… Beh, il rumore è una cosa pazzesca, è come andare a spasso per i tunnel della metropolitana. Do un’ultima occhiata al cielo e mi preparo per la discesa: bisogna andare. Scendo un piolo dopo l’altro, una staffa dopo l’altra, controllando ogni passo e soppesando il più piccolo movimento in preda a una calma irreale. Ah, se scalassi così!

Al bar ci accolgono birra, pane e le storie degli amici e dei compagni (c’è persino chi dice di aver incontrato un naufrago in cima alla Grignetta). 

Siamo gli ultimi, affamati e fradici come stregatti randagi.

“Tutta esperienza…”, direbbe Beppe. 

Certo, ma… Giacomino non ripete!

Ste G.

 

28/05/2023
Il fungo
Giacomino mentre si lamenta
In sosta
Andrea in doppia
Giacomino in doppia
La cima del Fungo con l'elicottero