Una domenica .... di ghiaccio

Regione: 
Engadina - CH
Gruppo montuoso: 
Bernina
Località: 
Morteratsch

Ore 5.50 ritrovo al Bione con Renzo, Manuel, Mattia e Diana; carichiamo il Defender di Renzo e poi via verso la nostra meta il ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera. Mentre siamo sulla SS36 vediamo passare il resto della comitiva, davanti a tutti  sfila l’auto con il direttore Calderoni, che sarà per tutta la giornata il coordinatore … La locomotiva di tutto il gruppo.

Eccoci, siamo arrivati al parcheggio, iniziamo a prepararci calzando scarponi pesanti e zaini, il cielo inizialmente non promette granché anche se qualche spiraglio di sole si intravede, ma la carica positiva del gruppo c’è.

Iniziamo a camminare verso il ghiacciaio, circa un’ora-ora e mezza, con un buon passo ma senza forzare troppo, quel tanto che basta per tenere  un’andatura abbastanza sostenuta potendo dialogare con i compagni.

E mentre si cammina  ad un certo punto vediamo il ghiacciaio sullo sfondo!….  In quel momento a me si è aperto il cuore, fino ad allora quel che era una giornata normale, si è trasformata in bellezza pura e più mi avvicinavo più ne rimanevo entusiasta!

Giunti ai limiti del ghiacciaio  ci siamo infilati imbraghi e ramponi, gli istruttori ci mostrano dapprima  come formare la cordata  per procedere in sicurezza sul ghiacciaio e poi via,  partiamo legati  verso il punto concordato. Raggiunta la nostra destinazione,  gli istruttori realizzano quattro stazioni distinte per spiegarci e mostrarci tutte le manovre  da apprendere  ed utilizzare nell’ambiente ghiacciato.

Io ho la fortuna di essere nei pressi della stazione  gestita da  Calderoni e Luigi, ossia quella del recupero del compagno dal crepaccio che secondo me, senza sminuire tutte le altre è stata la stazione che mi ha colpito di più, quella che mi ha coinvolto molto sia emotivamente che mentalmente, in quel momento mentre la spiegavano mi sentivo una videocamera: registrato tutto!

Poi sono andato alla stazione del fungo, una stazione un po’ più banale per la “semplicità” della stessa, ma con alcuni dettagli non del tutto banali, che se fossero trascurati in ambiente, ci farebbero trovare in grossa difficoltà;  infatti l’istruttore ha spiegato molto bene, con parole semplici e dimostrazione pratica le attenzioni che servono in questa situazione e anche qui tutto registrato!

Poi siamo in un’altra stazione, qui ci hanno mostrato la realizzazione  di una sosta su ghiaccio utilizzando le apposite viti e il loro corretto utilizzo. Anche la spiegazione di questa manovra come per le altre è ricca di dettagli e molto carica di emozioni che gli istruttori trasmettono ogni volta. Infine arrivo all’ultima stazione, la costruzione di una clessidra nel ghiaccio  dove ho avuto anche l’opportunità di realizzarne una personalmente.

Ed eccoci giunti alla fine della lezione, ci prepariamo  perché nel frattempo il tempo sembra che voglia  minacciarci, iniziano a cadere le prime gocce d’acqua e allora via di corsa.

Ma ecco che durante il  rientro spunta nuovamente il sole!  Il mio pensiero in quel momento è stato di grande rammarico,  perché forse con un po’ più di fortuna  ci saremmo potuti fare anche quattro bei passi sul ghiacciaio.

Siamo al parcheggio stanchi ma  soddisfatti ci approntiamo al ritorno non senza  fermarci prima per un birra in compagnia e i reciproci saluti …   Bye bye

Simone Suardi     

12/06/2016
Si parte!
Allegra brigata
Scherzi del ghiacciaio
Giusta concentrazione
Di stazione in stazione
La scala del cielo!