Zucco di Teral - Via del Miro

Schede primarie

Zucco di Teral - Via del Miro

Zucco di Teral - Via del Miro
Difficoltà: 
6a+ (6a e A0)
Sviluppo: 
120m
Gruppo Montuoso: 
Gruppo delle Grigne
Località di Partenza: 
Ballabio (LC)
Quota di Partenza: 
750m
Quota di attacco: 
1050m
Quota di vetta: 
1179m
Avvicinamento: 
1h
Tempo di salita: 
2h 30'
Tempo di discesa: 
1h
Esposizione: 
Sud-Est
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Mezze stagioni
Data ripetizione: 
26/08/2025
Attrezzatura e materiale: 

NDA, Via interamente attrezzata a fittoni. Portare 12 rinvii, utili mezze corde da 60m per la discesa. Utile qualche friend fino al #2BD.

Descrizione avvicinamento: 

Raggiungere Ballabio proseguire per i Piani Resinelli. Passata la scuola proseguire per altri 300 metri fino ad incontrare a sinistra un piccolo parcheggio. La strada svolta decisamente a sinistra superando un torrente, parcheggiare. Prendere il "Viottolo ai Lavaggioli" a piedi su questa piccola stradina quindi per il sentiero n. 62. Ad un primo bivio tenere la destra (bolli rossi e gialli) e proseguire fino a giungere ad una radura con delle baite. Ancora a destra imboccando il sentiero n. 64 che traversa al di sopra della radura.In corrispondenza di un ometto che si incontra sul sentiero si hanno due possibilità:

Dalla forcella portasi contro la parete dello Zucco di Teral, seguire il sentiero per la discesa fino a trovare il cavo metallico. Da qui parte la ferrata, proseguire (assicurati) in verticale (attenzione al cavo metallico malridotto). La ferrata prosegue nel bosco fino a quando attraversa nettamente verso sinistra. Qui occorre attraversare la famosa passerella nel vuoto (ormai crollata) che si supera comunque con buoni appoggi sulla roccia. Si prosegue qualche metro oltre, dove il cavo termina e si incrociano i 2 fittoni resinati alla base. La via del Miro è la prima via che si incontra.

Descrizione itinerario: 
  • 1° Tiro: Salire obliquando verso sinistra, proseguire poi dritti su una placca verticale fino alla sosta che si trova a destra. 6a, 25m.
  • 2° Tiro: Attraversare a destra fino ad una grossa lama staccata, non salirla ma continuare in traverso verso destra fino ad un diedrino parecchio polveroso, qualche passo delicato in placca porta alla sosta. 5c, 25m.
  • 3° Tiro: Salire in verticale fino sotto l'evidente tetto, poi attraversare a sinistra fino ad aggirarlo e proseguire nel diedro fino alla sosta. 6a+, 25m.
  • 4° Tiro: Salire puntando a sinistra (i fix che salgono a destra sono di Strateral), fino ad uno strapiombo con uscita su erba. Superarlo e proseguire su placca disturbata da erba fino alla cengia erbosa dove si sosta.6a+, 25m.
  • 5° Tiro: Salire il breve muretto sopra la sosta e vagare tenendo la sinistra tra roccia e erba, fino alla sosta su pianta. 5c, 20m. (tiro non consigliato a meno che non si voglia scendere a piedi dal versante opposto)
Discesa: 

Dalla vetta scendere con una breve doppia da 20m (cordone su pianta), poi con 2 doppie verticali da 45m, fino alla cengia di attacco. Qui si hanno 2 possibilità:

  • Una ulteriore calata di 60m attrezzata alla base delle parete (nei pressi di un cespuglio spinoso), che conduce nel bosco alla base, continuare poi per ripido bosco senza traccia fino a incrociare il sentiero in piano seguito per l'attacco.
  • Ripercorrere in discesa la ferrata fino alla forcella tra Zucco di Teral e Dito Dones. Da qui per traccia di sentiero fino alla base del Dito. (sconsigliato)

Seguire poi il sentiero a ritroso fino a Ballabio.

Primi salitori: 
C. Ferrari & Co, 1977
Ripetizione di: 
Manu P., Terry A.
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.