Val di Mello - Scoglio della Metamorfosi – Gli Oracoli di Ulisse

Schede primarie

Val di Mello - Scoglio della Metamorfosi – Gli Oracoli di Ulisse

Difficoltà: 
VI e A2; fino al VII+ in libera
Sviluppo: 
300m
Gruppo Montuoso: 
Alpi Retiche
Località di Partenza: 
Gatto Rosso (San Martino Valmasino)
Quota di Partenza: 
1075
Quota di attacco: 
1485
Quota di vetta: 
1715m
Avvicinamento: 
1h 10'
Tempo di salita: 
6/7h
Tempo di discesa: 
30' le doppie
Esposizione: 
Sud
Tipo di roccia: 
Granito
Periodo: 
Autunno, primavera (sconsiglio l’estate per il caldo)
Data ripetizione: 
01/05/2025
Attrezzatura e materiale: 

Via in parte attrezzata con chiodi alle soste e sui tiri. Portare 2 mezze corde da 60m, NDA, 22 rinvii, dadi e friends fino al 3BD doppiando le misure piccole e medie, utili i micro. Martello e 4/5 chiodi per integrare o sostiuire; 2 staffe a testa.

Descrizione avvicinamento: 

Raggiungere San Martino nel comune di Val Masino (SO). Superato il parcheggio all'inizio del paese, svoltare a sinistra in direzione dei bagni di Masino. Al secondo tornante proseguire verso destra (cartello Val di Mello) e percorre la stretta strada sino ad un piazzale sterrato oltre il quale è impossibile proseguire in macchina, località Gatto Rosso. (ATTENZIONE: da quando la valle è riserva naturale bisogna munirsi del ticket per l'accesso: € 12,00 - 40 posti auto al giorno. Informarsi!! Queste norme sono soggette a variazioni).Raggiunta la Val di Mello, percorrere il sentiero che attraversa tutta la valle superare la località “Cà di Carna“ subito dopo il "Bidet della contessa" prendere un sentiero che sale sulla sinistra e si inerpica nel bosco fino a raggiungere la struttura denominata "Sarcofago", proseguire sul sentiero verso sinistra fino a raggiungere la cascata del torrente Qualido. salire ora ripidamente nel bosco fino alla sommità del settore denominato "Dimore degli Dei". Qui salire fino alla base della parete superiore detta "Scoglio della Metamorfosi", qui traversare a sinistra fino ad individuare il camino di partenza spesso bagnato.

Descrizione itinerario: 
  • 1° tiro: salire il camino, uscirne a destra su gradino erboso, salire la placchetta sovrastante (non proteggibile), ignorare la sosta a spit e proseguire in placca fino alla sosta. V; 25m.
  • 2° tiro: aggirare lo spigolo e salirlo sino a raggiungere un chiodo ed un secondo poco più sopra. Si traversa per buone lamette verso dx. Scendere leggermente ad un ripiano e risalire poco più a dx per rocce più ammanigliate. Si arriva sotto un tettino con fessura rovescia (qualche chiodo), da attraversare verso destra, si prosegue fino ad una zona di roccia molto lavorata dove si  sale leggermente a sostare su chiodo e spuntone. VI+ o A1 poi V+.
  • 3° tiro: seguire il diedro fessurato, prima verticale e poi che piega a sinistra e si appoggia, fino al suo termine in corrispondenza del largo piano inclinato della “Porta del cielo”. Sosta da attrezzare su friend alla base placca con chiodi a pressione. VI; 30m.
  • 4° tiro: salire la compatta placcca con chiodi a pressione fin sotto il primo strapiombino (chiodo con cordino), si traversa a sinistra ad altro chiodo + chiodo vicino. Qui occorre salire dritti, sfruttando una lista orizzontale per il piede destro ed una lama verticale più in alto per le mani. Si traversa quindi delicatamente a sinistra fin sotto il tetto ad un chiodo (qualche passo sprotetto). Ora si traversa sotto il tetto grazie ad una serie di chiodi piantati nella fessurina, integrando con friend piccoli; gli ultimi metri si fanno più agevolmente, fino ad aggirare lo spigolo alla fine del tetto dove si trova una sosta, rinforzarla con friend (attenzione ai chiodi sotto il tetto da verificare). A2 e un passaggio di VI; 35m.
  • 5° tiro: su per la fessura sprotetta nel diedro sopra la sosta più si sale più diventa scalabile. Una volta raggiunta una vena di quarzo la si sfrutta per traversare a sinistra frino ad una infida rampa erbosa che si segue fino a tornare nel diedro a sostare su 3 chiodi. VII- o A1, VI; 35m.
  • 6° tiro: salire il diedro fessurato, fino alla lama orizzontale (un po’ erbosa) che permette di traversare verso destra raggiungendo la base di un diedro sovente bagnato. VII o A1, V+; 20m.
  • 7°tiro: Risalire il diedro e poi per rampetta un po’ erbosa si raggiunge la base di uno strapiombo dove si sosta si 3 chiodi. VII o A1, poi IV; 20m.
  • 8° tiro: rimontare a destra, alla base di una fessura strapiombante. Risalirla fino al suo termine, un ostico ristabilimento porta ad una placcnonata con zolle erbose che si sale fino ad un boachetto dove si sosta su betulla poco sotto un grosso abete. VII+ o A1, poi V e IV; 40m
  •  9° tiro: attraversare il boschetto verso sinistra, quindi salire in diagonale la  facile placca e continuare lungamente scegliendo i punti deboli, fino al bosco al termine delle difficoltà. L’ultima sosta è su un grosso abete (cordoni+maglia rapida). Tiro evitabile se si scende in doppia. III+; 75m.

 

Discesa: 

DISCESA: sfruttando le calate in corda doppia della via “Last line”:

  • 1a. calata: 60m,  fino al boschetto di S7;
  • 2a. calata: 35m, fino a una sosta a spit in un vado diedro svaso
  • 3a. calata: 30m fino ad una sosta sotto un diedro fessura ad arco verso dx.
  • 4a calata: fino alla sosta poco più a destra della S2 di Oracoli di Ulisse;
  • 5a calata: 40m. fino a terra circa 50m più a destra rispetto all’attacco della via.

Da qui al parcheggio mediante il sentiero percorso durante l’avvicinamento.

In alternativa è possibile seguire in sentiero che scende sulla sinistra orografica della struttura come per Luna Nascente.

Primi salitori: 
Francesco Boffini, Antonio Boscacci e Jacopo Merizzi, il 13luglio1978
Ripetizione di: 
Giuseppe Milesi - Luigi Mauri
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.