Medale - Brianzi

Schede primarie

Medale - Brianzi

la Corna Medale
Difficoltà: 
VII (VI+ obbl.)
Sviluppo: 
150 m
Gruppo Montuoso: 
Grigne
Località di Partenza: 
Rancio (LC)
Quota di Partenza: 
310 m
Quota di attacco: 
850 m
Quota di vetta: 
1029 m
Avvicinamento: 
40'
Tempo di salita: 
3 h
Tempo di discesa: 
1 h
Esposizione: 
Sud
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Primavera, autunno e inverno
Data ripetizione: 
02/02/2020
Attrezzatura e materiale: 

Soste atrezzate a fittoni resinati (delle vie adiacenti) ad eccezzione della S3, sosta originale a chiodi. La via mantiene la chiodatura originale, ormai vetusta. Potrebbe essere utile ma non indispensabile avere un martello e una scelta di chiodi per qualsiasi evenienza. Necessari almeno 14 rinvii e friend fino al #2 BD per poter integrare la chiodatura esistente.

Descrizione avvicinamento: 

Dalla Località Rancio (LC) si raggiunge la Via Quarto. Si parcheggia al termine della strada sopra il cimitero. Da qui si prende il sentiero n. 52 per il rifugio Piazza. Dopo aver superato un gruppo di case il sentiero esce su di una strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada diventa sterrata. Da qui si continua per la scala cementata che diviene un ripido sentiero fino ad una sterrata che passa lungo le reti paramassi. Si segue quest’ultima verso destra per un breve tratto sino a quando si prende sulla sinistra un sentiero che sale nel bosco. Pochi minuti dopo si esce sotto la parete dell’Antimedale. Si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero che costeggia la parete del Medale. Subito dopo sulla sinistra si trova l’attacco della Ferrata degli Alpini Medale. Per raggiungere l’attacco della via Brianzi si hanno 2 possibilità: o si segue la via ferrata (ferrata chiusa da Gennaio 2020, sono state rimosse le catene nei primi 50 m.) oppure si sale una via del “Pilastro Irene“. Dall’uscita della via Myriam al Pilatstro Irene, oppure se si è saliti seguendo la ferrata, al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri in piano e prima che la ferrata riprenda a salire si abbandona la ferrata. Qui si traversa per tracce a destra abbassandosi per un canale di scarico, con passi in traverso esposti fino a raggiungere lo spigolo che una volta doppiato conduce all’attacco della via Bonatti, 2 fittoni di sosta e scritta “Bonatti”.

Descrizione itinerario: 
  • 1° tiro: Si Sale il diedrino fino al suo termine. Da qui si traversa a destra della pianta e si sale facilmente fino alla sosta.   Lunghezza in comune con la via Bonatti. V 30 m.
  • 2° tiro: Ci si alza pochi metri fino ad una piantina. Da qui si obliqua a sinistra fino ad aggirare lo spigolo. Subito oltre si risale una difficile fessura aggettante, molto fisica. Poi, per placca a gocce ci si sposta a destra prendendo un’altra fessura. Si sale ancora uscendo a destra su un pilastrino. Da qui si raggiunge la vecchia sosta, ma conviene traversare ancora verso destra fino a una sosta su fittoni. VII 45m.
  • 3° tiro: Si sale verso il primo tetto sopra la sosta, ci si sposta sulla destra e si raggiunge il secondo e più marcato tetto che si supera direttamente. Si continua per qualche metro su placca e poi sper diedro, invaso dalla vegetazione, fin sotto un tetto dove si sosta. VII 35 m.
  • 4° tiro: Si prosegue nel diedro e si traversa a sinistra al suo terminea. Da qui si risale la placconata fessurata (tenendo leggermente la sinistra. Si continua superando dei passi in strapiombo fino ad un vago diedro alla destra del quale si trova un pulpito dove attrezzare la sosta. VI+ 50m.
  • 5° tiro: Dalla sosta si traversa verso destra fino ad aggirare lo spigolo. Da qui si risale per il facile diedro e si continua per la via Bonatti fino a raggiungere la ferrata. V 35 m.

Seguire la ferrata che in pochi minuti conduce alla vetta.

Discesa: 

Pochi metri sotto la vetta si prende il sentiero verso destra (indicazioni S. Martino). Al primo si tiene la sinistra e poi si segue sempre il sentiero. Giunti in corrispondenza di canale si scende a sinistra fino a raccordarsi con il sentiero di discesa dell’Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l’avvicinamento. 50’ dalla vetta alla macchina.

Primi salitori: 
G. Brianzi, L. Tagliabue, 1960
Ripetizione di: 
Manuel Porro e Stefano Riva
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.