Dito Dones - Via del vento

Schede primarie

Dito Dones - Via del vento

Difficoltà: 
6c (6a e A0)
Sviluppo: 
160m
Gruppo Montuoso: 
Gruppo delle Grigne
Località di Partenza: 
Ballabio (LC)
Quota di Partenza: 
750m
Quota di attacco: 
965m
Quota di vetta: 
1106m
Avvicinamento: 
30'
Tempo di salita: 
3h
Tempo di discesa: 
45'
Esposizione: 
Sud-Est
Tipo di roccia: 
Calcare
Periodo: 
Mezze stagioni
Data ripetizione: 
29/09/2025
Attrezzatura e materiale: 

NDA, Via interamente attrezzata a fix da 10mm. Portare 12 rinvii, sufficente una corda intera da 60m. Inutili dadi e friend.

Descrizione avvicinamento: 

Raggiungere Ballabio proseguire per i Piani Resinelli. Passata la scuola proseguire per altri 300 metri fino ad incontrare a sinistra un piccolo parcheggio. La strada svolta decisamente a sinistra superando un torrente, parcheggiare. Prendere il "Viottolo ai Lavaggioli" a piedi su questa piccola stradina quindi per il sentiero n. 62. Ad un primo bivio tenere la destra (bolli rossi e gialli) e proseguire fino a giungere ad una radura con delle baite. Ancora a destra imboccando il sentiero n. 64 che traversa al di sopra della radura. L'attacco è posto in corrispondenza di un ometto che si incontra sul sentiero. Risalire qualche metro su un terrazzo con piante. La via attacca qualche metro a destra della Via Lunga. Fix visibili.

Descrizione itinerario: 
  • 1° Tiro: Seguire i fix fino al teto, superarlo direttamente, e raggiungere il secondo. Si supera anche il secondo tetto, si supera una sosta e si prosegue nel canalino fino alla sosta. 6a+, 30m.

Camminare qualche metro per una traccia di sentiero, fino alla parete successiva dove si trova la Via Lunga. La via del vento attacca subito a destra

  • 2° Tiro: Risalire il muro verticale con qualche fessura (qualche presa scavata), fino a un grande terrazzo dove si trova la sosta. 6b, 30m.

Altro breve trasferimento: seguire la traccia fino alla parete successiva, dove si incontra un cavo metallico che sale verso sinistra. Seguire il cavo, e prima che finisca si trova la sosta nei pressi di un diedrino.

  • 3° Tiro: Salire il diedro, per poi uscire verso sinistra alla sosta su di un terrazzino. 5c, 20m.
  • 4° Tiro: A destra della sosta, risalire il muro giallo a tratti leggermente strapiombante fino ad un bombè, che si supera agevolmente verso destra (qualche presa scavata). Poi si prosegue per placca fino alla sosta. 6c soft, 30m. (è possibile concatenarlo con il tiro successivo.)
  • 5° Tiro: Risalire la placca delicata sopra la sosta, fino arrivare brevemente ad un cavo metallico. Seguirlo qualche metro nel bosco fino ad una sosta. 6a, 20m.

​Proseguire qualche metro a piedi fino alla parete finale, attacco nei pressi della ferrata

  • 6° Tiro: A sinistra della ferrata, risalire il muro verticale. 6b, 25m.
Discesa: 

Dalla vetta scendere con una doppia da 30m (vari ancoraggi disponibili), oppure sfruttando la ferrata, quindi raggiungere la forcella con lo Zucco di Teral. Da qui traversare verso destra e poi scendere nel bosco ritornando all'attacco e poi alla macchina mediante il sentiero d'avvicinamento.

Primi salitori: 
F. Asperti, G. Bresolin, F. Luraschi, G. Frigeni, G. Vecchi.
Ripetizione di: 
Manuel P. - Solo
Disclaimer
L’alpinismo su roccia e ghiaccio è un’attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata preparazione fisica e psicologica. Quanto riportato nella relazione, pur essendo redatto con grande precisione, deve essere valutato sul luogo e non può sostituirsi alla vostra valutazione ed esperienza personale.