Signori giù il sipario (ma anche no!!)

Regione: 
Trentino Alto Adige
Gruppo montuoso: 
Alpi Retiche
Località: 
Monte Rosole-Bivacco Colombo

 Ebbene sì, siamo arrivati all’ultima uscita di questo 43° corso di Alpinismo della scuola Renzo Cabiati.

Per il gran finale ci attende il nostro weekend di ghiaccio, destinazione Gruppo Ortles-Cevedale!!

Ritrovo per tutti il sabato mattina, al solito parcheggio, veloce organizzazione delle auto e via!!

Il viaggio non è brevissimo, ci concediamo una breve pausa a Ponte di Legno, prima di salire al Passo del Tonale e ridiscendere in direzione Val di Sole, dove ricominceremo la salita in direzione Malga Mare.

La giornata è calda, già sudiamo al pensiero della salita che ci aspetta, zaino pesante in spalla, fino al rifugio Larcher, il nostro Campo-base per questo weekend.

Al parcheggio di Malga Mare, stiamo ancora calzando gli scarponi quando il richiamo del nostro Beppe Milesi echeggia già nell’aria:

“Pronti? Cosa state facendo? Dai andiamo! Si parte!”

La salita al rifugio non è lunghissima, pochi km, ma il dislivello e lo zaino pesante si fanno sentire: il gruppo si sgrana velocemente già lungo i primi tornantini del sentiero in risalita rapida nel bosco.

Siamo in Val Venezia, il paesaggio è magnifico: il verde dei prati, l’ampiezza del panorama e la violenza con cui l’acqua precipita in torrenti dalle alte cime intorno a noi inviterebbero a fermarsi più e più volte.

All’arrivo al rifugio troviamo Beppe con tanto di taccuino e annotazione dei tempi impiegati da ciascuno: sarà un’utile informazione per organizzare le cordate per la domenica.

Il rifugio, completamente rinnovato pochi anni fa, è molto ospitale, al pari dei gestori. Non casuale l’elevato numero di escursionisti/alpinisti che è transitato durante la nostra permanenza.

Ci sistemiamo velocemente nelle camere e poi giù per un veloce piatto di pasta.

Nel pomeriggio ripasso delle manovre di corda su ghiacciaio e dei nodi: molto utile, avevamo già visto tutto in occasione dell’uscita al Morteratsch, ma poter riprovare con calma non è male!!  Grande mossa, Beppe & istruttori!!

Rivediamo i nodi per legarsi col compagno di cordata, come passarsi la corda in spalla, i nodi a palla, bulino, preparazione del cordino da ghiacciaio e un bel Prusik per legare il cordino stesso alla corda di cordata.

Non c’è proprio da annoiarsi!!

La maggior parte di noi prova tutto una volta, qualcuno due volte e poi…  poi c’è Massimo… che prova e riprova tutto fino allo sfinimento (degli istruttori!)

 

Finite le manovre con le corde tutti attorno al tavolo: cartina topografica, bussola e penna, sotto la guida di Elisa prepariamo lo schizzo di rotta per la nostra uscita dell’indomani.

La nostra destinazione è il Monte Rosole, con il Bivacco Colombo (del CAI Seregno!) ai piedi della cresta Sud del Rosole.

Qualcuno di noi si mette anche alla prova con il calcolo degli azimut!

La nostra stima finale è che l’uscita richiederà 6h e mezza complessive, un’utile informazione per stabilire orario di partenza.

Tempo libero per qualche foto, relax sotto gli ultimi raggi di sole della giornata, e spazio per una birretta prima di cena!

Allegria fra le tavolate, c’è molta attesa e curiosità per l’uscita: moltissimi si dedicano all’orzetto del rifugio Larcher, fantastico!

A fine cena Beppe ci comunica la composizione delle cordate, e l’orario di partenza: 5:15. Èanche riuscito a convincere il gestore ad anticipare alle 430 l’orario della nostra colazione: domani saremo i primi a uscire!!

Dopo cena è il momento di preparare gli zaini: non senza sorpresa, vediamo apparire anche qualche scatoletta di tonno!!

La notte passa veloce, all’ora di colazione fuori è ancora buio: “Avremo bisogno delle frontali” chiede qualcuno?

Probabilmente no, alle 515, orario fissato per la partenza, avremo già le prime luci dell’alba a farci compagnia.

Dopo colazione, recuperiamo velocemente zaini, scarponi corde e via!! Prima di poter piantare i nostri ramponi sulla neve ci aspetta però la risalita di una morena per nulla banale.

La salita mette a dura prova il gruppo: già sabato Beppe ci aveva detto che una parte di noi avrebbe risalito il ghiacciaio direttamente alla volta del Bivacco Colombo, mentre gli altri avrebbero fatto un giro più largo, salendo fino al Passo Rosole per poi affrontare la traversata del Rosole in cresta.

La salita per il ghiacciaio non ci dà grossi problemi, la neve ancora abbastanza portante, camminata agile, qualche zig zag per non soffrire troppo le pendenze, e siamo già all’attacco della cresta!

Il paesaggio si apre progressivamente davanti a noi: sotto, più in basso, vediamo le altre cordate che stanno salendo verso il bivacco.

In lontananza il Monte Vioz, il Palon de la Mare, il monte Pasquale e il profilo inconfondibile del Gran Zebrù.!!

Alle nostre spalle la traccia che conduce alla vetta del Monte Cevedale: peccato, sarebbe stato bello poter raggiungerne la vetta, ma per esigenze logistiche abbiamo optato per questo tracciato alternativo.

La traversata in cresta si rivela presto il momento più divertente della giornata: tratti su neve si alternano a tratti su roccia, che affrontiamo con ramponi ai piedi: gran sensazione di grip sia in salita che in discesa!

Pochi metri di salita ci portano alla cima Settentrionale del Monte Rosole, che è anche il punto più alto toccato dal nostro itinerario. Seguendo prevalentemente l’aereo filo di cresta, con brevi aggiramenti, arriviamo alla cima meridionale. La successiva discesa lungo la cresta S conduce al Bivacco Colombo (q. 3485 m), dove ci riuniamo alle altre cordate.

Meritata pausa, per ricaricare le pile, scattare qualche foto e lasciare le nostre firme sul quaderno del bivacco.

Poi tutti giù, lungo il ghiacciaio, con la neve che ormai, viste le temperature, ha ben poco di portante!!

Con un po’ di fatica completiamo la nostra discesa sul ghiacciaio, arriva il momento di togliersi i ramponi e (ahimè) rimetterli nello zaino insieme alla corda.

Non è ancora finita: la morena affrontata all’andata ci separa ancora dal rifugio, e la stanchezza, che inizia a farsi un po’ sentire, non aiuta certo.

Raggiungiamo finalmente il rifugio Larcher, una rinfrescante birra in compagnia, ed è già il momento di ripercorrere a ritroso il sentiero di sabato, che ci riporta alle nostre auto.

 

Il corso è finito, cala il sipario signori!!

ma anche no…Anzi...

Ora viene il bello!!  Toccherà a noi allievi mettere a frutto tutti gli insegnamenti ricevuti in questa bellissima cavalcata iniziata due mesi fa: dal solido granito del Sasso di Remenno, alle falesie di San Martino (la prima volta alle prese con una doppia per molti di noi!); dalle falesie di Toirano (le prime esercitazioni su vie di più tiri), alla nostra bellissima Grignetta (la prima salita vera e propria in ambiente!); dalle manovre su ghiaccio al Morteratsch, alla via lunga sullo Gneiss del Bec Raty in Val d’Aosta e alle manovre di autosoccorso sulle falesie del Sasso d’Erba.

Veramente non si poteva chiedere di più ad un corso di alpinismo!!

Un ringraziamento sentito a tutti gli istruttori per la competenza e la pazienza mostrata, e al nostro Beppe Milesi per la sapiente regia e l’immancabile scarica di adrenalina

(mi mancano già un po’ i suoi WhatsApp vocali alle 21:00 precise del mercoledì sera: “Allora!! Dove siete? stiamo cominciando e non c’è qui ancora nessuno!!”)

Marco B

                                                                                                                      

08/07/2018
Vita al Rifugio Larcher
Girls on Top!
... pensierino al 13 cime?